Il blog di Chiara Cecutti

E’ facile lavorare felici se sai come farlo. Come applicare la nostra intelligenza emotiva al mondo del lavoro

Un paio di anni fa, nelle librerie italiane, è apparso un testo dal titolo “E’ facile lavorare felici se sai come farlo. Come applicare la nostra intelligenza emotiva al mondo del lavoro”. Si tratta della traduzione di “Search Inside Yourself. The Unexpected Path to Achieving Success, Happiness (and World Peace)”, scritto da Chade-Meng Tan (allora Ufficio Risorse Umane della Google, azienda medaglia d’oro nella classifica delle multinazionali “Great Place to Work 2013”, ovvero migliore organizzazione in cui lavorare al mondo).

Già dal titolo, sembrerebbe emergere un dato (che a qualcuno apparirà rivoluzionario forse): è possibile lavorare con piacevolezza, soddisfazione e persino allegria; anzi, addirittura, si può imparare a farlo, quindi a rendere appagante il tempo che dedichiamo alla nostra professione. Esiste una specie di ricetta (non magica però…).

La notizia dovrebbe sollevarci un po’ tutti perché è piuttosto demotivante – per non dire “folle” – credere che l’attività a cui con molta probabilità dedichiamo la gran parte della nostra giornata (e, conti alla mano, della nostra vita) ci crei del malessere, ci produca fastidio. Chiaramente, tutti i lavori presentano parti più gradevoli e parti meno gradevoli, aspetti più semplici e aspetti più difficili, momenti di entusiasmo e momenti di noia – se così non fosse, non si chiamerebbe lavoro ma gioco – eppure, nel complesso, quindi al netto dei normali alti e bassi che tutti abbiamo, è necessario che la nostra professione ci faccia sentire persone appagate che desiderano – per di dirla banalmente – alzarsi dal letto ogni mattino.

Dobbiamo sentire la sensazione di fare qualcosa che esalti i nostri talenti, ci permetta di mettere in pratica le nostre competenze (e di maturarne di nuove), ci migliori (professionalmente e anche umanamente), ci consenta di seguire i valori su cui abbiamo fondato il nostro disegno di vita e ci permetta di fare tutto questo in sinergia con persone che stimiamo.

Tutto questo vi sembra troppo, un’esagerazione, un’utopia? A sentire l’autore del libro non lo è, e anche noi ci troviamo d’accordo. Qualcuno un giorno disse “non importa che sia facile, conta che ne valga la pena!” Ecco, magari, anche in questo caso, le cose non sono semplicissime, immediate, ovvie, ma bisogna creare (in primis dentro di noi) le condizioni affinché si verifichino; stiamo parlando di operare dei cambiamenti nel nostro modo di lavorare e, prima ancora, di affrontare la vita, persino di pensare. Il cambiamento – si sa -, a volte, è complicato (quanta resistenza facciamo per uscire dalla nostra comforte zone?) se non addirittura doloroso, eppure è un passo obbligatorio verso il miglioramento, l’evoluzione.

Immediatamente – a darci un chiaro indizio, a indiarci la “pista da seguire” – arriva il sottotitolo del testo: “come applicare la nostra intelligenza emotiva al mondo del lavoro”. Quindi, il primo (e più importante) passo da fare per trarre la giusta gratificazione dalla propria professione è quello di attivare la nostra intelligenza emotiva. Cos’è l’intelligenza emotiva? La definizione forse più efficace è questa:

L’intelligenza emotiva è un aspetto dell’intelligenza legato alla capacità di riconoscere, utilizzare, comprendere e gestire in modo consapevole le proprie ed altrui emozioni. (A riguardo, per approfondire la tematica, vi consigliamo la lettura dei testi di Daniel Goleman).

Chade-Meng Tan ha progettato e realizzato un programma chiamato “Search Inside Yourself”, che applica proprio l’intelligenza emotiva alla vita lavorativa e, tramite la meditazione, aiuta a sviluppare doti di leadership e di collaborazione dentro team. Diversi studi hanno dimostrato che le competenze emotive contribuiscono molto di più del puro intelletto al raggiungimento dell’eccellenza professionale, infatti. Con un linguaggio semplice, un tono leggero, diversi aneddoti e numerosi esempi, l’autore ci conduce verso una condizione di consapevolezza fondata sul binomio di fiducia in se stessi ed empatia verso gli altri.

“La pratica di donarsi un momento quotidiano di cura di sé, che coinvolge il flusso incessante del pensare-fare-pensare, per concederci giusto di essere, essere presenti al momento. Con la pratica noi insegniamo alla nostra mente a essere più consapevole verso quello che c’è, in maniera aperta e non giudicante. E se siamo più consapevoli ci rendiamo anche più liberi dagli schemi reattivi, automatici, e dalle false rappresentazioni della mente. Ecco l’essenza di un vivere felice […] esercizi di consapevolezza corporea o body scan, di respiro consapevole, di meditazione sulla gentilezza, sulle emozioni, di camminata consapevole, di posture di yoga dolce, e altre ancora”.

Partendo dall’allenamento sull’attenzione (proprio sulla mindfulness meditation, noi di Intra Coaching, Training & Team Building abbiamo progettato un particolare programma “Mindfulness in azienda”) che ci riporta, ci centra, sul “qui e ora”; passando dal body scan che ci permette di “allineare”, rimettere in contatto, corpo e anima/emozioni; per giungere all’empatia certamente, insieme all’autostima e anche alla resilienza che ci consente di superare i momenti di crisi senza perdere la nostra motivazione…questo è il “percorso” proposto da Chade-Meng Tan.

Agurandoci che non si debba sempre e solamente pensare all’America quando si entra nell’ambito di idee innovative e coraggiose nella gestione del lavoro (Richard Branson, Steve Jobs…sono solamente alcuni, forse i più famosi, fra questi pionieri!) – anche e soprattutto perché noi, con il nostro quotidiano lavoro, tentiamo di diffondere proprio un certo tipo di cultura fondata in primis sull’importanza, la valorizzazione, del capitale umano nelle organizzazioni! – vi consigliamo la lettura di questo libro.

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