Il blog di Chiara Cecutti

Prendi l’arte e mettila… in azienda

Oggi parliamo di arte. Potrà sembrare strano che occupandoci di consulenza e formazione aziendale, di coaching e Team Building, ci si metta a dissertare sull’arte, ma vi assicuriamo che tutto ha un senso. L’arte non è che la manifestazione della fantasia e della creatività dell’uomo ai più alti livelli, attraverso la quale la persona abbatte in qualche modo la barriera che divide il suo interno dal mondo che c’è fuori esternando i propri sentimenti, emozioni, sensazioni, trasferendoli su un qualcosa di concreto, che sia ad esempio una pittura o una scultura, visibile, anche se magari non immediatamente comprensibile, a tutti. Un modo quindi di condividere il proprio mondo interiore con gli altri esseri umani in una sorta di linguaggio universale, senza alcuno scopo utile che non sia la libera espressione di se stessi.

Nel caso dell’arte visiva tale linguaggio è fatto di immagini, nel caso specifico della pittura di forme e colori. Ed eccoci al punto: bando a qualunque presunzione o pretesa di improvvisarci artisti, tutti noi utilizziamo questa forma d’arte per comunicare agli altri ciò che sentiamo dentro, anche senza accorgercene, anche quando disegniamo scarabocchi su un foglio o una salvietta di carta mentre parliamo al telefono o durante una riunione di lavoro un po’ noiosa. Non è inoltre certo una novità che il disegno sia utilizzato in psicologia, soprattutto in quella infantile, come mezzo per comprendere cosa in realtà il suo autore intenda dire o voglia far capire a dispetto di gesti e parole. Questo perché anche nella vita di tutti i giorni e in persone che non sono affatto considerate artisti nel senso più tradizionale del termine, la pittura può aiutare chiunque ad acquisire maggiore consapevolezza del proprio essere interiore, delle proprie capacità e risorse, rivelandosi un sostegno di grande aiuto nella decisione di cosa si vuole fare e ottenere nella vita.

Spostando tutto ciò alla realtà aziendale, non è dunque così difficile comprendere che un’attività artistica come quella di dipingere un quadro possa rivelarsi terapeutica già per il singolo collaboratore che, impegnandosi in qualcosa che esula dai suoi ruoli e compiti quotidiani, avrà il tempo e la possibilità di capirsi più nel profondo e di prendere coscienza sia delle proprie potenzialità che degli obiettivi su cui concentrarle. Ma il passo più importante è il seguente: non un solo collaboratore, ma un gruppo di colleghi accomunati da una funzione, da un’area o da un obiettivo aziendale comune, tutti insieme a dipingere un solo grande affresco. Divertente è certo la parola che ci viene subito in mente, e non è certo un male. Ma questa specifica attività di Team Building aziendale chiamata anche Giant Canvas Art, è in grado di fare molto altro oltre che farci trascorrere qualche ora in allegria lontani dal computer o dalla scrivania: mentre ogni collaboratore si esprime in piena libertà singolarmente, il gruppo è infatti chiamato a interagire in vista dell’obiettivo finale e comune da stabilire insieme, sviluppando quello spirito di collaborazione oggi ritenuto sempre più importante in ogni azienda. Ma non basta ancora: aggiungendo la gara a squadre, scatta anche quella sana competizione che si rivelerà poi utile sul campo e che va ulteriormente a rafforzare l’unità e la complicità del team. Finita l’attività, l’affresco potrà anche essere esposto. In azienda, si intende.

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