Il blog di Chiara Cecutti

Gli obiettivi danno senso alla vita, ecco come individuarli e raggiungerli

La vita è fatta di obiettivi. Se non ci si pone un fine, una meta, uno scopo da raggiungere nel corso del tempo che passa e nell’evoluzione della vita stessa, ne perdiamo di vista il senso. E questo vale sia per la sfera personale che per quella professionale: stare fermi non porta a nulla per definizione. Crescere, migliorare, stare meglio con noi e con gli altri è il vivere stesso. Porsi degli obiettivi vuol dire quindi proporsi e in qualche modo auto imporsi di cambiare qualcosa della nostra vita, conquistare uno status o una risorsa, un ruolo o una capacità che migliori il nostro stato d’animo, la nostra autostima, la nostra qualità della vita e di conseguenza la nostra stessa voglia di vivere. Che ci avvicini insomma, passo dopo passo, a quella che chiamiamo realizzazione di sé o molto più semplicemente e a grandi linee felicità. Ma come si raggiunge un obiettivo?

La prima considerazione da fare è definire l’obiettivo stesso, ovvero dare un nome a ciò che puntiamo a raggiungere, possibilmente in termini positivi, verificabili e misurabili. Per esempio: “voglio dimagrire di 8 chili”. E non sarà difficile, pesandoci ora e dopo, verificare (leggi misurare) se il nostro obiettivo è stato raggiunto. Appare chiaro che quindi la variabile di partenza è lo stato attuale delle cose. Nel caso preso ad esempio è quanto pesiamo adesso, in generale la domanda è: come o dove sono ora? Altra variabile necessaria è il tempo: dobbiamo sempre darci un limite, una scadenza, fissare una data entro la quale portare a termine la nostra missione, il che ci permetterà anche di capire, a intervalli di tempo più o meno regolari, se ci stiamo avvicinando alla meta alla giusta velocità o se invece sarebbe meglio accelerare.

Tutto ciò non avrebbe alcun senso se non verifichiamo la raggiungibilità, la fattibilità, la realizzabilità, ovvero la possibilità che quell’obiettivo venga raggiunto in base alle nostre risorse, disponibilità e soprattutto per mezzo delle nostre proprie azioni e della nostra volontà: è realistico che io inizi a mangiare di meno e a muovermi di più per dimagrire 8 chili in 6 mesi? Ho il tempo e i soldi necessari per andare in palestra? Ho la volontà per rinunciare ai dolci e ai cibi troppo grassi o elaborati? Posso riuscirci da solo/a? Dipende solo da me? Posso farmi aiutare da qualcuno? E affinché non sia tutta energia e tempo sprecati, ecco la verifica ecologica, ovvero l’analisi dei costi e dei benefici della nostra missione che poi sfociano nella motivazione (di cui parleremo dettagliatamente un’altra volta): vale la pena in questo momento della mia vita dimagrire 8 chili in 6 mesi? Mi sentirò meglio? Ne guadagnerò in salute e in autostima? Oppure mi rattristerò dovendo rinunciare a troppe cene con gli amici e alla fine me ne verrà soltanto un esaurimento nervoso?

Infine bisogna organizzare la strategia e, come accennavamo prima, monitorarla regolarmente e semmai aggiustarla nei modi e nei tempi. Tutto fa naturalmente i conti con la percezione personale delle cose, quindi dei bisogni e della reale necessità di soddisfarli. Può sembrare molto complicato, ma se pensiamo che ci porterà dei vantaggi e che vivremo più sereni e felici, è senza dubbio bene provarci. Cominciamo quindi dall’inizio: qual è il vostro obiettivo?

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