Il blog di Chiara Cecutti

Il leader non è Superman, agisce per esperienza. E se ha bisogno di aiuto, c’è l’Executive Coach

Non è necessario chiamarsi Superman o Spiderman, non c’è bisogno di arrivare dal pianeta Krypton o di farsi mordere da un ragno radioattivo. Un leader non è un supereroe, non è dotato di super poteri che gli arrivano da chissà dove, ma di capacità, conoscenze e competenze che sono dentro ognuno di noi e che bisogna soltanto imparare ad usare. Certo, magari qualcuno può essere caratterialmente o attitudinalmente più portato al ruolo, ma allora leader si nasce o si diventa?

Non è una novità che per meglio comprendere il comportamento umano si osservi e si studi quello animale che in molti aspetti presenta con esso precise analogie. Secondo una ricerca pubblicata su Trends in Ecology and Evolution e condotta da un gruppo di ricercatori del Mills College di Oakland, in California, molte dinamiche umane relative alla leadership e al lavoro di gruppo (Team Working) si ritrovano infatti anche nel mondo animale. Le iene ad esempio cacciano insieme e si aiutano a vicenda nel procurarsi il cibo, gli scimpanzé viaggiano in gruppo e le scimmie combattono sostenendosi come soldati di uno stesso esercito. Ad incitare a queste azioni collettive sono i leader, e per quanto non sia stato ancora chiarito in che modo lo facciano, il punto fondamentale è che la leadership è in pochi casi “ereditata”, e quasi sempre conquistata con l’esperienza.

Certo è che gestire un’azienda e dirigere il lavoro di dipendenti e collaboratori non è come guidare una battuta di caccia nella savana, non è affatto semplice e nonostante tale compito si assolva egregiamente da tempo, un’evoluzione dell’attività, un cambiamento di obiettivi, una variazione nella composizione e nell’organizzazione del gruppo di lavoro o dell’impresa, una correzione del proprio ruolo possono provocare un’empasse, una sorta di blocco apparente delle proprie capacità di management che una semplice azione di riqualificazione può non bastare a “ripristinare” e “riattivare”. La situazione potrebbe essere tale da richiedere un cambiamento dei propri obiettivi e del modo di agire per raggiungerli. Il sostegno di un Executive Coach e quindi un processo di Executive Coaching o un programma speciale per il potenziamento della Leadership in questo caso può rivelarsi utile, se non determinante, per tornare ad una situazione di equilibrio e sentirsi di nuovo appagati dal ruolo che ci compete.

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